OBIETTIVO: L’obiettivo di questo studio è stato quello di verificare l’incidenza del bruxismo in una popolazione di adolescenti ed adulti e le eventuali correlazioni dello stesso con disturbi del sonno e/o stati d’ansia.
MATERIALI & METODI: 32 pazienti (14 femmine; 18 maschi), con un’età media di 35 anni, sono stati visitati presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e l”UCNSBC” di Tirana. Questi pazienti presentavano dolore muscolare e/o articolare, usura dentale o rumori riferiti dal partner durante il sonno. Per ogni soggetto sono stati rilevati dati anamnestici specifici sulle parafunzioni, di salute generale ed informazioni inerenti lo stile di vita. Tutti i pazienti sono stati esaminati clinicamente e ad ognuno di loro sono stati somministrati due questionari. Il primo questionario è stato una versione tradotta in italiano ed in albanese dell’OBC (Oral Behavior Checklist), cui sono stati aggiunti degli items specifici per poter valutare anche la qualità del sonno. Il secondo è stato una versione tradotta e ridotta del SCL-90 (Symptoms Checklist-90) al fine di poter valutare la presenza di stati d’ansia.
RISULTATI: il 50% dei pazienti afferma di serrare o digrignare i denti da 1-3 notti fino a 4-7 notti alla settimana. Il solo serramento appare invece come un’attività dominante durante le ore di veglia poichè il 46.8% dei soggetti afferma di serrare i denti da 1-3 volte/settimana fino a 4-7 volte/settimana. Il 37.5% dei pazienti rivela di assumere una respirazione orale da 4 a 7 notti alla settimana. Il 25% dei soggetti mostra un punteggio significativo riguardo all’ansia.
CONCLUSIONI: i risultati di questo studio, basato su valutazioni “self-report” abbinate all’esame clinico, possono fornire unicamente una diagnosi di “bruxismo probabile”. La respirazione orale è uno dei segni riferibili alle OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) e bruxismo ed OSAS sono entrambe attività collegate agli arousal. Per ottenere una diagnosi di “bruxismo definito” ed approfondire l’associazione che emerge tra bruxismo e respirazione orale, è necessario indirizzare questa parte del campione ad un esame polisonnografico.
Alessandro Koumoulis