Scopo: Valutare gli effetti dell’attivatore plurifunzionale di Soulet-Besombes sull’ampiezza palatale.
Introduzione: La conformazione a monoblocco con canali a forma di “U” tipica di questo dispositivo elastodontico, in associazione a specifici esercizi fisici, permette di equilibrare le basi ossee e rieducare le funzioni neurovegetative dell’apparato stomatognatico.
Materiali e metodi: 21 soggetti di età media di 8,7±1,2 anni (dentizione mista) sono stati scelti per indossare l’ attivatore per circa 14 ore al dì. Essi presentavano un rapporto molare di classe I o di lieve classe II e contrazione relativa del mascellare superiore. La durata media del trattamento è stata di 14±2 mesi. I clinici hanno rilevato impronte in arginato all’ inizio (t0) e al termine del trattamento, così che i corrispondenti modelli in gesso sono stati scannerizzati con “Orthoscan”. I modelli digitali superiori, dunque, sono stati trasposti su un software chiamato “Vam” al fine di quantificare le variazioni di volume e di area di superficie palatali. In aggiunta sono stati calcolati manualmente i diametri trasversi del mascellare superiore.
Risultati: E’ stato rilevato un aumento statisticamente significativo sia del volume palatale che dell’ area di superficie palatale, rispettivamente pari a 4,79±4,86 mm3 e 0,77±0,91 mm3. A conferma di ciò, anche tutti i diametri traversi hanno subito un incremento.
Discussione: L’attivatore si è dimostrato agire positivamente su tutte le variabili prese in esame, determinando un aumento significativo della superficie e del volume palatali, nonché dei diametri traversi del mascellare superiore. E’ ipotizzabile che l’effetto dell’attivatore di Soulet-Besombes sul palato sia dovuto non soltanto all’azione meccanica del mezzo elastodontico, ma anche all’azione della lingua, stimolata dall’esecuzione degli esercizi di spinta e non ostacolata da alcun ingombro palatale durante il corso della terapia.
Conclusioni: L’attivatore plurifunzionale di Soulet-Besombes si è dimostrato essere un dispositivo efficace nell’ottenere un aumento dell’ampiezza palatale. Lo stesso, dunque, può essere preso in considerazione qualora la malocclusione presenti una contrazione medio-lieve del mascellare superiore.
Carillo M, Turlà R, Paoloni V, Jeraci C, Pachì F